Apprendo dal telegiornale oggi, 20 ottobre 2008, che il Governo Italiano, tramite la legge 'Gelmini' (conversione del DL137 del 1-9-2008), appena approvata, abbia stanziato la somma di 20 milioni di euro per gli interventi strutturali sulle scuole del Bel Paese. Magnifico!
In Italia ci sono 57.000 scuole, 42.000 del sistema scolastico pubblico. Il 70% della popolazione vive in zone sismicamente attive, e il 40% nelle aree at alto rischio sismico. Un terzo delle scuole sono a rischio sismico e almeno un terzo di questi sono ad alto rischio. Un totale di 22.800 scuole non sono a norma in termini antisismici. Di 6.000 scuole che hanno particolare bisogno di interventi strutturali antisismici, sono stati selezionati 2.000 di alta priorità--ma dove sono in fondi?
In Italia, l'ultimo terremoto con epicentro negli immediati pressi di un centro urbano di notevoli dimensioni fu quello di Avezzano nel lontano 1915. Morirono il 90% della popolazione di 11.000 abitanti. E' bene ricordare che l'intervallo medio tra un terremoto dannoso (o letale) e il prossimo è meno di 60 mesi. E non avvengono solo in aperta campagna.
Nel mondo, diversi sono i terremoti nei tempi recenti che hanno distrutto le scuole en masse. Ad esempio, 103 scuole sono crollate interamente e 2813 sono state gravemente danneggiate nel terremoto di Boumerdes in Algeria, 2003. Nel terremoto di Kashmir, nel 2005, 10.000 scuole sono crollate, ammazzando 17.000 bambini (dati incredibili, ma confermati dall'ONU e dall'OMS). Nell'evento sismico in Sichuan, Cina, maggio 2008, centinai di scuole sono diventate macerie, e in un sol complesso scolastico ben 500 ragazzi sono morti.
Alcuni anni fa sono andato a visitare una scuola, elementare e media insieme, in una zona montuosa dell'Italia centrale. L'edificio, in cemento armato anni 1950, era tremendamente fatiscente. La zona è in attesa di uno sostanzioso terremoto letale. In 50 anni non era mai praticato un'evacuazione di questa scuola, e, a giudicare dal calcestruzzo fessurato e arrugginito, neanche un intervento di adeguamento strutturale. Un vigile urbano mi ha assicurato, con evidente soddisfazione, che la struttura era perfettamente antisismica, in base a quali evidenze non lo so.
Venti milioni di euro sono sufficienti per adeguare forse tra 10 e 20 scuole su 6.000. Le conseguenze di questa latitanza potrebbero essere come a San Giuliano di Puglia nel 2002, però a scala molto più estesa.
Provo un senso di profonda stanchezza, come un genitore che ha lottato contro la cattiva educazione del figlioletto per tutta la giornata. Prima o poi verrà un altro grande evento sismico. Se accade quando le scuole non sono in uso, sarà un problema di trovare aule per le lezioni nella fase dopo l'emergenza. Se invece dovesse accadere quando gli alunni sono a scuola... Potenzialmente, si attende una strage degli innocenti, seguito da un periodo di lamenti laceranti, urli strappanti, rabbia, accuse, disdette, chi si discolpa, chi si dimette (per riapparire dopo un discreto intervallo come se niente fosse), ecc., ecc., ecc. Perciò sono stanco.
D'altronde, è meglio che non ci sia un dibattito nazionale su queste cose. In certe zone della penisola il livello di paura e di stress andrebbe alle stelle. Meglio, forse, mettere la fede in una figura in mantello, seduta su una nuvoletta, che estende le braccia in cielo e protegge che va a scuola con la sua pietà.[1] Oppure ci possiamo rifugiare nel mondo sorrisi e canzoni della televisione.
Se il Governo Nazionale non stanzia fondi (e non credo che le regioni siano in grado di farlo), forse si potrebbe aver ricorso alle quattro mafie? Se è vero, come dicono i mass media, che hanno un fatturato ben maggiore dei grandi multinazionali dell'industria nazionale, sarebbero facilmente in grado a fare qualcosa. E, quando i signori mafiosi non stanno ammazzando la gente, sono noti per la loro pietà.
Ad avere ricorso all'ironia in questo modo significa che sono stato travolto dalla rabbia e dalla frustrazione. Ma mi sembra, davanti a questo pressapochismo, che la scuola abbia insegnato (a giovani, genitori e vecchi) solo l'amnesia.
Post-scriptum, 25 nov. 2008: Il crollo di un controsoffitto ad una scuola a Rivoli, vicino a Torino, ha ammazzato un ragazzo di 17 anni e gravemente ferito alcuni dei suoi compagni di classe. Apparentemente il 7,5% dei fondi necessari per l'adeguamento delle scuole pubbliche (forse non soltanto riguarda l'adeguamento sismico) sono disponibili, sebbene la cifra sarebbe il 12,5% se non fosse per la burocrazia associati all'erogazione dei fondi. Come nel caso di San Giuliano di Puglia, solo la morte dei ragazzi stimola l'arrivo dei fondi (a debole raffiche), e l'attenzione al problema. Intanto, segnalazioni da tutte le parti d'Italia pubblicate ne La Repubblica e Corriere della Sera indicano una diffusa mancanza di pianificazione di emergenza, adeguamento strutturale e interessamento da parte delle autorità. Si tratta di una massiccia violazione del diritto del bambino (o del ragazzo) ad un'educazione in sicurezza, come delineato dalla Coalition for Global School Safety, COGSS.
[1] Un problema dell'immediato seguito dei terremoti italiani, specialmente nel Sud, è che la gente illesa corre in chiesa a pregare, mentre le chiese sono tra gli edifici meno resistenti sismicamente. In un evento sismico in Sicilia orientale negli anni '90, i paesani sono corsi alla statua della Madonna in chiesa. L'edificio è resistito malapena alle scosse d'assestamento, la la statua e l'altare sono crollati sui fedeli raggruppati sotto.
Articoli da leggere:-
Augenti, N, E. Cosenza, M. Dolce, G. Manfredi, A. Masi and L. Samela 2004. Performance of school buildings during the 2002 Molise, Italy, earthquake. Earthquake Spectra 20(S1): S257-S270.
Grant, D.N., J.J. Bommer, R. Pinho, G.M. Calvi, A. Goretti and F. Meroni 2007. A prioritization scheme for seismic intervention in school buildings in Italy. Earthquake Spectra 23(2): 291-314.
Sito da visitare:-
Coalition for Global School Safety, www.interragate.info/cogss